Una Riserva, custode di misteriosi segreti celati nel suo imperscrutabile colore scuro, ispira piacevoli riflessioni, è capace di catturare e coccolare lo spirito oltre al palato. É espressione di una tradizione e di uno stile, di rispetto ed amore per il proprio territorio ma soprattutto è il prodotto lento e sublime del tempo.
Avere tra le mani una Riserva di vino rosso significa possedere un prodotto prezioso, che ha trascorso tanto tempo all’interno di un vetro che ne ha costretto a lungo le potenzialità espressive. Se è vero che l’affinamento in bottiglia ammorbidisce il vino, è anche vero che una volta stappato, per poter esprimere se stesso al meglio, deve ossigenarsi e rilassare i suoi muscoli il più a lungo possibile. Per questo motivo abbiamo deciso di omaggiare tutti i nostri clienti ristoratori di un decanter utile ad ossigenare i vini invecchiati, a sprigionarne i profumi, ad esaltarne il bouquet ed al contempo ad eliminare i granuli di sale di potassio che possono essersi formati sul fondo delle bottiglie!
La prima cosa da tenere a mente quando si parla di vino invecchiato è infatti la necessità della più totale assenza di ossigeno, uno dei nemici più importanti del nettare che tutti noi amiamo. É proprio la mancanza di ossigeno che consente al vino di conservare gelosamente tutti i suoi straordinari aromi.
Una volta deciso quale bottiglia stappare, il primo compito è quindi quello di recuperarli e creare le condizioni giuste affinché gli aromi tornino a farsi sentire. Come? Stappando in anticipo la bottiglia e facendosi aiutare da un decanter, strumento indispensabile per ogni amante del vino nonchè per ogni professionista che desideri godere dei profumi inebrianti, complessi e concentrati delle Riserve.
Con un decanter tra le mani dovrai versare lentamente il vino dalla bottiglia per consentire alle molecole di essere attraversate dall’ossigeno e quindi, al tuo vino, di “risvegliarsi”, sfruttando la spalla della bottiglia di tipo “bordolese”, ideata proprio per trattenere la maggiore quantità possibile di sedimenti che il freddo ed il lungo tempo trascorso in affinamento possono generare all’interno. E se troverai dei residui non spaventarti: non si tratta di impurità nè di sostanze che possono alterare gusto e bouquet di ciò che hai tra le mani! Questi piccoli depositi frequenti nelle Riserve che assomigliano a zucchero cristallizzato non sono nient’altro che granuli di sale di potassio dell’acido tartarico. La loro presenza ci dimostra che il vino è “vivo” e che quello che hai davanti non è stato prodotto in maniera industriale, non ha subito filtrazioni eccessive nè chiarificazioni o altri trattamenti.
Ed ora tutti pronti a stappare?